Il secondo Statuto di Autonomia ha consentito di istituire, nel 1973, con legge provinciale il Corpo forestale provinciale che ha il compito di vigilare sul bilanciamento armonico tra utilizzo e tutela dell'ambiente.

Il secondo Statuto di Autonomia ha consentito di istituire, nel 1973, con legge provinciale il Corpo forestale provinciale che ha il compito di vigilare sul bilanciamento armonico tra utilizzo e tutela dell’ambiente. Il Corpo forestale provinciale come lo conosciamo oggi è il risultato conseguente del secondo Statuto di Autonomia. Il personale forestale si compone di dipendenti dei gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino che si occupano del rispetto delle normative vigenti in materia di silvicoltura, fauna selvatica, caccia e pesca, nonché della protezione dell’ambiente e del paesaggio. Le loro competenze includono anche varie misure amministrative, nonché pubbliche relazioni e consulenza nelle rispettive Ripartizioni. La formazione del personale è avvenuta, dal 1998 al 2006, presso la Scuola professionale per l’agricoltura Salern e, a partire dal 2008 è la Scuola forestale Latemar a costituire il Centro di formazione e perfezionamento.

 

Il Corpo forestale provinciale fa parte del Servizio forestale della Provincia che è composto per un quarto da personale amministrativo e per tre quarti da personale del Corpo forestale provinciale. Quest’ultimo differisce dal personale amministrativo in quanto ha funzioni di Polizia e una serie di altre regolamentazioni speciali. L’area di competenza del Corpo forestale provinciale in Alto Adige si estende su un territorio di oltre 372 mila ettari. Per quest’area il Corpo forestale si impegna a garantire la conservazione naturale e sostenibile del bosco nella sua funzione di habitat, rifugio, ecosistema utile e spazio ricreativo. I regolamenti di tutela dei boschi esistono sin dal Medioevo e, dove esistono dei regolamenti, sono altrettanto necessari dei funzionari in grado di monitorare che tali regole vengano rispettate. Dal 1303 al 1880, varie fonti storiche del Tirolo menzionano i mastri del legno, i servitori e i guardiani delle foreste, le guardie forestali, i capi cacciatori, i mastri forestali e i guardiaboschi che erano principalmente responsabili di compiti di supervisione e controllo. Già all’epoca lo scopo era quello di gestire le diverse esigenze poste al patrimonio forestale e di garantirne le funzioni.

“Siamo responsabili della ricerca dell'equilibrio tra utilizzazione e protezione dell'ambiente”

Con il Trattato di St. Germain del 1919, l’Alto Adige divenne parte dell’Italia e con esso la responsabilità della silvicoltura passò al Corpo Reale delle Foreste.  Successivamente, fino al settembre del 1943, la responsabilità fu della Milizia Nazionale Forestale, per un breve periodo del “Ufficio forestale provinciale di Bolzano” e, dopo la sua fondazione nel 1948, del Corpo forestale dello Stato. Solo nel 1972, con il secondo Statuto di Autonomia, le due Province autonome di Bolzano e Trento ricevettero competenze primarie nel campo della silvicoltura. A quel punto venne creato il Corpo forestale provinciale e nel 1997 entrò in vigore la legislazione forestale provinciale. Il 16 luglio 2016 il Corpo forestale dello Stato è passato, in tutte le Regioni italiane, all’Arma dei Carabinieri. Solo nelle Regioni a Statuto speciale, e quindi anche in Alto Adige, il Corpo forestale provinciale ha continuato ad esistere.

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