LA RISPOSTA DELLE SCUOLE MUSICALI
Le Scuole musicali in Alto Adige per la crisi da Coronavirus si sono dovute confrontare con grandi difficoltà. Ma i musicisti vi hanno trovato anche del positivo, come spiega il direttore di una scuola di musica.
“Siamo nel mezzo del terzo lockdown e, benché un po’ stanchi e insicuri nella programmazione, il nostro bagaglio di esperienze si è arricchito delle novità didattiche e tecniche adottate in questi mesi di lockdown senza lezioni in presenza, tanto che il fascino del mondo digitale può e deve restare anche in futuro quale ampliamento della didattica musicale classica”, così si esprime il direttore della Scuola di musica Oltradige/Val d’Adige di Mezzo Konrad Pichler che afferma di non voler più lasciare questo tesoro di esperienze.
Nuove vie verso il pubblico
L’esito di queste esperienze è stato il concerto conclusivo dell’attività didattica tenuto online sul canale YouTube il 29 maggio 2020, il primo concerto tenuto in modalità digitale per la scuola. 50 i partecipanti dell’ensemble di flauto, 28 i pianisti, più ensemble di fiati, un’ensemble di percussionisti, oltre 60 bambini in coro e molto altro, hanno incollato il pubblico agli schermi. Chi se lo sarebbe aspettato solo qualche mese prima? Naturalmente l’esecuzione è stata preceduta da uno stringente lavoro preparatorio da parte del collegio docenti, a partire dal quadro giuridico fino al canovaccio del concerto.
Una rivoluzione didattica e tecnica
L’impossibilità di fare didattica in presenza causa il lockdown ha posto di fronte a nuove sfide e ad armeggiare con telefono cellulare, laptop e PC, per poter veicolare la lezione strumentale per video agli allievi, non con qualche difficoltà, fa presente il direttore Pichler. Ma, dopo qualche difficoltà, si è riusciti ad assemblare, dopo averle registrate singolarmente, le varie voci di un’emsemble e così a dar vita ad un modo alternativo del concerto in esemble.
Alunni più autonomi
“Se gli allievi più motivati e diligenti lo sono rimasti anche nella didattica a distanza, è stato necessaria la capacità didattica degli insegnanti per supportare quelli che prima presentavano difficoltà, ad esempio nel ritmo o nella posizione, ed anche gli allievi del primo anno per far mantenere loro la motivazione”, sottolinea il direttore Pichler. La didattica a distanza, però, ha fatto emergere nuove competenze negli alunni e soprattutto maggiore autonomia, dall’accordare lo strumento alla ripresa in autonomo dei video da inoltrare al docente, ed anche la capacità di autoascolto. Non solo, anche il lavoro per produrre i video d’enbsemble hanno richiesto maggiore precisione nell’esecuzione, sia nel ritmo che nell’intonazione e lavoro tecnico con cuffie, microfono e interfaccia, un lavoro che ha catturato in modo inatteso molti allievi.
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